Il manifesting non ti convince? Ecco perché è lo strumento di successo segreto di Hollywood

Dall’aiutare Oprah nell’ottenere un ruolo cinematografico alla vittoria del Booker Prize di Bernardine Evaristo, i nomi di successo impazziscono per il manifesting. La scrittrice Hattie Crisell spiega se è davvero utile come sembra.

 

Da alcuni anni ci stiamo muovendo verso una nuova era di superstizione e pratiche irrazionali. Dai cristalli all’astrologia, passando per cerchi di donne e app new age, nessuna pratica spirituale alternativa è stata esclusa, con guru di stili di vita come Gwyneth Paltrow che ci invitano ad adottare un approccio aperto e non scettico. Quest’anno, però, nessuna pratica è stata discussa con più passione o è divenuta più alla moda del manifesting, ovvero la manifestazione dei propri pensieri. 

  

Il manifesting sui social 

Su TikTok, il suo hashtag ha avuto 23,1 miliardi di visualizzazioni. Uno dei video più popolari mostra una donna che afferma di aver trovato una misteriosa busta di denaro nascosta nel suo seminterrato; nella didascalia scrive “#manifesting #hafunzionato”. In un altro video tra i più visti, un uomo si rivolge alla telecamera. “Pronuncia queste parole appena ti svegli nei prossimi tre giorni e vedrai accadere dei miracoli,” consiglia prima di recitare questa affermazione: “Sono grato per tutta la gioia, l’abbondanza e l’amore che mi vengono offerti oggi. Sono aperto, ricevo e sono pronto”. 

  

Nel frattempo, sono apparse diverse app che ti aiutano a restare al passo con i tuoi esercizi, tra cui I Am, che ricorda quotidianamente agli utenti le loro affermazioni, e Vision Board, che li aiuta a tenere traccia dei loro obiettivi. Il principio chiave alla base di tutto ciò è semplice: chiedi all’universo ciò che desideri e ti sarà dato. Prima però, dicono i praticanti, devi avere un’idea chiara dei tuoi obiettivi e credere davvero che li raggiungerai. Si tratta di immettere energia positiva nel mondo, che apparentemente “attrarrà” cose positive verso di te.  

  

Le origini del manifesting 

Non si tratta assolutamente di un’idea nuova. Il film e il libro del 2006 di Rhonda Byrne, The Secret, hanno reso questa pratica popolare quasi vent’anni fa, e la scrittrice ha preso spunto da The Science of Getting Rich di Wallace D. Wattles, pubblicato nel 1910. The Secret ha venduto più di 35 milioni di copie, Oprah Winfrey è una delle sue fan più famose e afferma di aver ottenuto il suo ruolo nel film Il colore viola visualizzando se stessa mentre lo interpretava.  

  

Altre celebrità che da tempo sono state conquistate da questa pratica sono Lady Gaga, Jim Carrey e Drake, che afferma di aver avuto la fotografia di una villa come sfondo sul suo computer, e di essere stato in grado, anni dopo, di acquistare proprio quella villa. Anche l’autrice britannica Bernardine Evaristo è una sostenitrice della pratica della manifestazione dei pensieri, che secondo lei l’ha aiutata a vincere il Booker Prize nel 2019: “Grazie alle mie affermazioni, è diventato qualcosa che sembrava possibile,” ha dichiarato a Grazia. 

Il manifesting e la sua popolarità 

Allora perché sta attirando così tanta attenzione solo ora? Potrebbe essere una risposta alle turbolenze globali degli ultimi anni. “Il manifesting dà speranza alle persone, e in un momento di grande incertezza dopo la pandemia, è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno,” afferma Roxie Nafousi, che si descrive come consulente sulla salute emotiva. “Ci aiuta anche a riprendere in mano le redini della nostra vita.” Il libro di Nafousi Manifest: 7 Steps to Living Your Best Life è stato pubblicato nel gennaio 2022, affermandosi nella lista dei bestseller per 24 settimane; Bella Hadid è tra i suoi fan.  

  

Ma nonostante in molti accolgono con entusiasmo il manifesting, sono in molti anche quelli che lo criticano. Alcuni sostengono che si concentri soprattutto su desideri superficiali come diventare ricchi, altri pensano che sia un’assurdità mistica. Emma Guns, che presenta il popolare podcast di crescita personale The Emma Guns Show, ha espresso le sue obiezioni in un post su Instagram. “Opinione impopolare: manifestare i tuoi pensieri non risolverà la tua vita,” ha scritto. “Guardate, non è che pensare positivamente non sia una buona pratica, ma l’idea che chiedere, credere, ricevere sia tutto ciò che si debba fare per raggiungere la felicità, l’appagamento, il successo e la ricchezza è qualcosa che trovo piuttosto offensivo.” 

  

Nafousi insiste sul fatto che, al contrario, il manifesting consiste nell’adottare la giusta mentalità per fare le cose, e che si basa sulla scienza, non sulla magia. Crede che la legge dell’attrazione, ovvero che “Il simile attrae il simile” e che quindi le emozioni positive attraggono risposte positive, sia un elemento della fisica quantistica; al contrario, i più esperti in meccanica quantistica contestano questa convinzione. Ma altri argomenti sono meno controversi.  

  

La gratitudine, ad esempio, gioca un ruolo significativo nelle pratiche di manifesting, ed è logico che ciò abbia un effetto benefico: diversi studi hanno individuato dei collegamenti tra contare consapevolmente le benedizioni e vedere miglioramenti nella salute mentale. I ricercatori del Kings College di Londra hanno scoperto che le visualizzazioni positive sono in grado di ridurre i pensieri negativi intrusivi, mentre un documento del 2005 ha concluso che una prospettiva ottimista può migliorare i risultati che otteniamo nella vita. In altre parole, se riusciamo ad allenare il nostro cervello ad essere fiducioso e ottimista, potremmo davvero avere più successo nella vita o, forse, in misura altrettanto importante, potremmo iniziare a percepire la vita come un successo. 

  

Perché consapevolezza e manifesting vanno di pari passo 

Come parte della pratica di manifestazione, Nafousi suggerisce una meditazione regolare per sviluppare più consapevolezza, come un modo per apprezzare le piccole vittorie nelle nostre vite, un cielo azzurro, ad esempio, o un momento felice con una persona cara. “La consapevolezza è fondamentale in ogni fase del processo di manifesting: riguarda i pensieri, le azioni, le percezioni, i desideri e le paure,” dice. “Senza consapevolezza, non possiamo creare efficacemente il cambiamento.” 

  

Manifesting: come iniziare 

Vorresti provarci? Raccomanda di iniziare con una vision board utilizzando immagini o semplicemente parole per descrivere ciò che desideriamo nei prossimi sei mesi, un anno o cinque anni. Prova a immaginare questo futuro felice nel modo più dettagliato possibile e pensa a come ti farà sentire.  

 

Successivamente, cerca di individuare le convinzioni e le paure limitanti che ti hanno trattenuto finora ed esercitati a parlare con te stesso e di te stesso in modo più gentile. 

  

Il passaggio finale, cruciale, è essere proattivi e iniziare a perseguire gli obiettivi prefissati. “Il manifesting non è passivo,” scrive Nafousi in Manifest. “Non basta semplicemente avere una visione chiara e aspettare che diventi realtà.” Dopo aver preparato il cervello a credere che sei predisposto alla felicità e alla realizzazione, è compito tuo realizzare queste cose, cercando opportunità e intraprendendo azioni coraggiose: “Comportati come farebbe il tuo io futuro”. 

  

In altre parole, la manifestazione non ti aiuta a trovare una misteriosa busta di denaro nel seminterrato. Ciò che può fare, tuttavia, è aiutarti a costruire abbastanza fiducia in te stesso per perseguire ciò che desideri. 

Hattie Crisell

Hattie Crisell

Hattie Crisell è una giornalista che vive a Londra. Ospita il podcast In Writing with Hattie Crisell e pubblica una newsletter con lo stesso nome, esplorando tutti gli alti e bassi del processo di scrittura e intervistando autori di successo, sceneggiatori e altro ancora.